sabato 5 febbraio 2011

"Le parole non colgono il significato segreto delle cose"

D'un tratto il mio viso si distende, lasciando cadere una lacrima. Gli occhi ne erano gonfi ma la mia bravura nel mentire a me stessa superava ogni emotività. Anche le parole non sono più aghi, nè pezzi di legno che cadono al suolo lasciando un tonfo sordo nell'aria. Sembrano quasi un fiume, sembra che il tempo si sia fermato facendo spazio e silenzio intorno ai pensieri e illuminando quello che rimane sul fondo della rete dopo che ogni granello superfluo sia passato attraverso le sue maglie. Eccoti, mio adorato, eri lì e non ti avevo visto.
Eri lì, sotto la polvere di quello che rimane dopo un lungo cammino. Con le tua mani delicate e gli occhi piccoli e verdi, seduto con la testa tra le mani ad aspettare solo che mi girassi a guardarti. Osservavi la mia stanchezza, l'avevi già vista, conoscevi ogni espressione, ogni capello fuori posto, ogni parola o punteggiatura. Nulla per te è nuovo. Nulla insano. In questo pomeriggio invernale ogni pensiero si ferma stanco di tirare la corda che gli sega il collo -come un lupo rabbioso che brama la carne-. Cambia espressione, non mostra i canini e abbassa le orecchie, si stende sulle foglie nere del bosco notturno e dorme con la luna. Le mie labbra si distendono e i muscoli del viso si contraggono, gli zigomi si alzano chiudendo gli occhi. Alzo lo sguardo, intorno a me solo tracce del tuo passaggio. I plettri consumati e i fogli ingialliti dalla stanchezza e dal tabacco. Pacchi di sigarette Praghesi che mai avremo il coraggio di buttar via e poi una foto in bianco e nero. Niente è cambiato, guardaci. Siamo nella nostra città, te la ricordi? Non dirmi che l'hai dimenticata perchè non ti credo.
Sento l'odore addosso.Odore di quelle notti insonni a far consumare sigarette tra le dita, a guardare l'orologio dell'albergo che scandiva un ritmo più lento di quello a cui siamo abituati. La vodka caduta sulla moquette, il mio avvicinare l'orecchio alle tue labbra per sentire se respiravi. E adesso anche i miei ritmi cambiano, il battito si sincornizza con l'orologio dell'albergo, i miei pensieri somigliano al vento dell'Est, negli occhi i colori dei tulipani.
Le parole non colgono il significato segreto delle cose, mio dolce compagno. 
Teniamo per noi ciò che nulla potrebbe cogliere.

Tua, per sempre. rò.

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