Nel suo bel campo stava un bel fiore. La faccia sempre rivolta al suo amato, il
sole. Magnifico e fiero si nutriva dalla terra in cui affondava le sue radici e
mai in tutta la sua vita aveva smesso di ammirare quella stupenda palla fuoco
in cielo. Mai nessuna nuvola, mai nessun animale del cielo e della terra per
quanto bello fosse, era riuscito a rubare il suo cuore. Lui apparteneva alla
luce del sole, al suo calore, alla sua bellezza sconcertante.
Nel suo immenso e magnifico cielo stava il sole. Portatore
di vita sulla terra. Tutte le creature del cielo e della terra erano innamorate
di lui. Ogni serpente, ogni uccello, ogni insetto, ogni pianta. Tutto ciò che
esiste e vive a lui dedicava i versi d’amore. Il gallo al mattino lo cantava,
il serpente al pomeriggio se ne nutriva, gli uccelli al mattino volavano per
lui come a fargli di sipario, le cicale mai si stancavano di cantarne la
bellezza.
All’alba il girasole apriva i suoi petali e donava il petto
al suo amato. Ma al tramonto, quando la luna era alta nel cielo e il sole stava
per andarsene, lui diventava triste. I petali si chiudevano, la sua testa si
abbassava. Sembrava quasi rannicchiarsi su se stesso dalla tristezza. Un’altra
notte umida e fredda lo attendeva e il solo pensiero lo spaventava.
“Mio amato,
ritornerai?
Dove sei andato a finire?
Mi hai lasciato qui tutto solo per
un’altra notte.
Ho paura che qualcuno possa strapparmi dalla terra, ho paura
che qualcosa possa uccidermi.
E se dovesse grandinare?
Probabilmente non
resisterei.
Vorrei che tu non andassi mai via, senza di te non avrei vita. Mio
amato, ritornerai?”.
Il girasole
disperato pensò che ormai non ci sarebbe stata più nessuna speranza e che il
sole non sarebbe mai tornato.
Ma dopo la notte arriva sempre l’alba. E i raggi del sole tornano a
solleticare il girasole che aveva avuto paura del buio e aveva temuto che mai
più avrebbe rivisto la luce.
“Tornerò tutte le mattine.
Ho solo fatto un
giro…non ti ho lasciato da solo.
Bisogna attraversare la notte per desiderare
il giorno, bisogna provare il freddo per distinguerlo dal calore.
Durante la
notte potrebbe piovere, ma la pioggia non ti farà male. Ogni mattina tornerò,
tu non temere.”
a Debora.
E non solo da parte mia.
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